Esplode la rata dei finanziamenti garantiti

Esplode la rata dei finanziamenti garantiti

 

La situazione attuale

A distanza di due anni, l’arrivo inaspettato della pandemia ed il lockdown iniziato a marzo 2020 continuano a far sentire il loro peso, come ricorda l’articolo del quotidiano il Sole24Ore del 14/01/2022 che richiama l’attenzione sulla prossima esplosione delle rate dei finanziamenti Covid.

Cerchiamo di fare chiarezza: nel marzo 2020 il governo predispose aiuti alle aziende sotto forma di finanziamenti garantiti, aiuti che furono ben graditi dalle aziende che portanorono a casa liquidità per circa 221 miliardi di euro a fronte di 2,5 milioni di domande. Dato che il finanziamento tipico ottenuto dalle aziende è di euro 200.000, da restituire con rate semestrali in 8 anni con un periodo di preammortamento di due anni, il conteggio della rata si fa molto velocemente: circa 2.000 euro a semestre nei primi 24 mesi, ovvero fino a marzo 2022, per effetto del pagamento della sola quota interessi, ma la rata semestrale dei rimanenti 6 anni prevede anche il pagamento della quota capitale facendo impennare l’impegno semestrale di chi ha beneficiato degli aiuti a circa 14.000 a rata.

Seppur in un momento in cui la pandemia comincia a flettere, molte aziende che hanno ricevuto i finanziamenti Covid sono ancora in crisi: settori come il turismo, la ristorazione, l’automotive non hanno ancora iniziato il recupero ed altri settori come l’industria e l’edilizia risentono oggi dell’effetto dell’aumento delle materie prime e dell’energia.

Risulta evidente quindi che per molte aziende, la nuova rata di 14.000 euro a semestre risulterà non sostenibile ed eventuali ritardi nei pagamenti andranno a compromettere i dati della centrale rischi di banca d’Italia su cui si basano i rating degli istituti di credito, generando una vorticosa discesa verso il basso.

 

Possibili soluzioni

Le aziende che negli ultimi due anni hanno ottenuto aiuti che oggi non sono in grado di restituire devono assolutamente evitare tensioni finanziarie evidenti in centrale rischi di Banca d’Italia, perché l’unica ancora di salvezza oggi visibile è l’ottenimento di nuovo credito (o la rimodulazione dell’esistente) o di nuove garanzie di stato. A tal fine queste aziende dovrebbero sin da subito predisporre un budget di tesoreria almeno a 12 mesi per capire fino a quando riusciranno a pagare la rata e quanto saranno eventualmente scoperti. Allo stesso tempo sarà necessario che le imprese analizzino la centrale rischi per capire la bancabilità attuale verso ciascun istituito di credito al fine di individuare i soggetti più favorevoli ad erogare nuovi aiuti. Con l’analisi di Centrale Rischi le imprese potranno individuare prontamente errate segnalazioni che potrebbero già oggi compromettere le possibilità di ottenere nuovo credito e verificare se ci sono garanzie dei soci che potrebbero essere liberate e riutilizzate.

Tutto quanto sopra dovrebbe essere fatto nel minor tempo possibile perché, quando a giugno arriveranno le prime rata da 14.000 euro, le aziende che si troveranno a dover ritardarne il pagamento perderanno ogni chance di uscire velocemente da questo momento di crisi. 

La nostra soluzione

A proposito delle analisi di cui sopra, tutte le aziende possono ottenerle in maniera semplice ed intuitiva grazie al nostro software FA Corporate disponibile con canone mensile ad un prezzo di soli 45 euro, con disdetta in qualsiasi momento.

 

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